21 marzo 2010

Già, Zurigo non è molto differente da Lugano.

Questi tre mesi a Zurigo stanno volgendo al termine.

In realtà Zurigo non è tanto differente da Lugano. È vero: ci sono un sacco di locali; è vero, ci sono concerti, ristoranti, negozi e vita notturna. Ma come Lugano, forse come ogni altra città Svizzera che si affaccia su un lago, Zurigo trasmette, la domenica mattina, Quai General Guisan, un senso distinto di calma e pace: l'essere in un piccolo angolo protetto nel centro del tumultuoso mondo; arrivando finanche al senso di noia che ti attanaglia quando incroci queste coppie di signori ben vestiti, curati, splendidamente invecchiati nella loro indefinibile mezz'età.

Allora mi immedesimo nei panni dell'uomo a spasso con la sua consorte a braccetto, e non posso fare a meno di immaginare che questo signore sia un chirurgo affermato, ora benestante, ma che in passato sia stato in Africa con Médecin sans Frontières (si direbbe?) e nei sanguinari teatri di guerra asiatici. Ora passa la sua mezz'età dorata nella calma a comoda Zurigo, ma la sua vita è stata vissuta e spesa in maniera “eroica” (ma è un aggettivo ad uso degli altri, a lui non piace pensare alla sua gioventù in quel modo).

Questo mia fantasia è l'antidoto alla noia di un'esistenza – laurea, impiego in banca, il Venerdì sera teatro, il Giovedì circolo del bridge – che molto più probabilmente è stata quella di questo mio signore che incrocio la domenica mattina, mentre passeggio lungo il lago di Zurigo.