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9 giugno 2007

Quattro chiacchiere con...

Come migliaia di persone in tutta Italia, sono entrato nella cerchia di quelli che han fatto quattro chiacchiere col Wu Ming (Wu Ming 1 e Wu Ming n, dove n è incognita visto che non mi ricordo che numero fosse); luogo dell'incontro, ieri, il centro sociale di Lugano. Come disse capola, alcune cose, nell'incontrare degli autori che ammiri, ti risultano stranianti (tipo le famose basette di WM1), altre invece hanno un che di piacevole, come il parlare con loro come se si fosse vecchi amici che becchi tutti i giorni al bar. Nel mio personalissimo caso mi ha stranito notare come WMn mi desse ragione su tutte le mie interpretazioni riguardo a Manituana:

JD: «Sai una cosa, il Conte di Warwick è il mio personaggio preferito del libro,
lui e l'imperatore del Mohock club»;

WMn: «Anche il mio».
JD: «Sai una cosa, il quartetto di liberisti mi aveva fatto pensare, quando lo
lessi, a quelli di tocqueville e i vari blog liberali che se la cantano e se la suonano».

WMn: «Sono esattamente loro».
...
Ho preferito non controllare se il non-esiste-due-senza-tre fosse valido. Preferisco autoimpormi, come spiegazione, il fatto che in realtà io sia un lettore molto più attento di quanto pensassi.

Eppoi esulando dal libro, una chiacchierata "sul movimento", che nel tempo si è sfasciato, che all'inizio, tra le tute bianche, ci stavano anche insospettabili DS e altro ancora, che se una cosa te la chiede il subcomandante Marcos te col cavolo che gli dici di no...

Ciò mi ha fatto pensare che ammiro molto il collettivo WM per la loro capacità di aver inventato qualcosa che definirei "ingegneria letteraria", e di portarla avanti con cose come la scrittura collettiva, la fruizione comunitaria dell'opera e via dicendo. E che queste idee sono talmente innovative che difficilmente - penso - dipendano dalle loro posizioni politiche. È vero, ne sono funzionali, ma io mi immagino - nella mia solita fissazione d'andare oltre le divisioni - che potrebbero benissimo essere usate da chiunque, in un contesto assolutamente diverso, chessò, autori disimpegnati, intellettuali di destra (quest'ultimo è un esempio meramente teorico: sappiamo tutti che non ve ne sono in giro; nondimeno, se ne esistessero...).

Avrei voluto chiedere loro se non avessero mai notato che il sito di Manituana sembra tanto un sourceforge o un bug tracker, e se l'ispirazione dall'open source fosse solo a livello di licenza o anche a livello di tecniche di produzione letteraria. Ma poi non mi ha retto di buttarmi in una discussione tanto astrusa, quando becchi un vecchio amico che non vedevi da tanto! :-)

21 marzo 2007

Preso


il nuovo del Wu-Ming.

Scenetta: il commesso cerca di rifilarmi "un altro libro tipo wu-ming", sempre fatto da un collettivo, sempre "colla licenza free", solo "più fantastico", "tipo Eymerich". Non che mi entusiasmi particolarmente (ero venuto per "Manituana", non per altro). Gli restituisco il libro, che tanto premurosamente era andato a prendere e gli dico - tanto per sviare la conversazione - che a me dei romanzi del Wu Ming piace molto l'idea del descrivere il presente attraverso l'ambientazione storica. "Sì sì" dice lui, "Q, per esempio, è proprio il ritratto dell'Italia contemporanea".

Italia contemporanea?!

Forse mi sono perso qualcosa...

17 gennaio 2007

Kiss Me Lorena



Su Zudeo ho trovato i primi episodi di "Kiss Me Lorena" un film a puntante free, liberamente scaricabile. Molto carino. Mi fa ripensare all'articolo di Wu Ming 1 presente all'interno di Giap, la newsletter del collettivo Wu Ming. Insomma, per fruire di un'opera bisogna creare un mondo. E a quelli di "Kiss Me Lorena" non sono servite spiegazioni!