«You write "Born to Kill" on your helmet and you wear a peace button. What's that supposed to be, some kind of sick joke?»
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17 gennaio 2009
3 ottobre 2007
Speriamo bene
Dei grandi registi che ho aspettato da tempo, Il film di Terrence Mallick ancora non l'ho visto. Quello di Aronfski a detta di tutti è una cazza. Adesso vedo che su IMDB appare questo. Speriamo bene.
Il tutto partendo da questa bella recensione.
Il tutto partendo da questa bella recensione.
17 maggio 2007
Blaxploitation
Per chi apprezza il cinema *xploitation, vedere qui. In particolare questo e questo sono uno meglio dell'altro. Le keyword di imdb per Foxy Brown sono:
Female Nudity / Beautiful Woman / African American / Drugs / Sex
... il che dovrebbe bastare!
Altra piacevola scoperta, a Dissonanze ci sarà Michelino Patton! E i Nohaybanda trio al Branca la settimana prima! Non capisco proprio come si faccia a lavorare in un mese come Maggio!
Female Nudity / Beautiful Woman / African American / Drugs / Sex
... il che dovrebbe bastare!
Altra piacevola scoperta, a Dissonanze ci sarà Michelino Patton! E i Nohaybanda trio al Branca la settimana prima! Non capisco proprio come si faccia a lavorare in un mese come Maggio!
24 marzo 2007
17 marzo 2007
Non serve andare al cinema
quando si ha la fortuna di trovare cose del genere!
17 febbraio 2007
La scienza arte del sonno sogno
Alla fine l'ho visto.
E m'è piaciuto. Bello vedere che questa volta Gondry ha abbandonato la struttura circolare per giocare sulla dualità ed il parallelismo. Avevo già letto abbastanza recensioni per sapere cosa mi sarei trovato davanti, ed è stato un bene vederlo direttamente in Inglese. Però però, e su questo do ragione a chi non l'ha osannato, direi che è inferiore, globalmente parlando, al precedente "Ethernal Sunshine Of The Spotless Mind". Forse perché questa volta il maggior lavoro è svolto dal trucco e parrucco (questa l'ho imparata sentendo le chiacchiere di Müller ^^) e dalla scenografia... che è letteralmente portentosa. Per cui alla fine risulta molto grazioso, ma meno incastrato dei lavori cinematografici di Gondry in coppia con Charlie Kaufmann (ho appena scoperto che devo scaricare "The Human Nature", btw!).
Altra visione importante, Accattone. Qui ci devo pensare. Intanto vado a farmi il costume di carnevale per stasera.

E m'è piaciuto. Bello vedere che questa volta Gondry ha abbandonato la struttura circolare per giocare sulla dualità ed il parallelismo. Avevo già letto abbastanza recensioni per sapere cosa mi sarei trovato davanti, ed è stato un bene vederlo direttamente in Inglese. Però però, e su questo do ragione a chi non l'ha osannato, direi che è inferiore, globalmente parlando, al precedente "Ethernal Sunshine Of The Spotless Mind". Forse perché questa volta il maggior lavoro è svolto dal trucco e parrucco (questa l'ho imparata sentendo le chiacchiere di Müller ^^) e dalla scenografia... che è letteralmente portentosa. Per cui alla fine risulta molto grazioso, ma meno incastrato dei lavori cinematografici di Gondry in coppia con Charlie Kaufmann (ho appena scoperto che devo scaricare "The Human Nature", btw!).
Altra visione importante, Accattone. Qui ci devo pensare. Intanto vado a farmi il costume di carnevale per stasera.
3 febbraio 2007
it's a matter of time
Ieri sera, la faccia che ha fatto Jeff, mi ora è impossibile da descrivere. Basti dire che io avevo appena ammesso di non aver mai mangiato cucina messicana, e che l'espressione che gli si era formata sul volto non era esattamente di ammirazione. Ma l'esperienza più shockante, ieri, è stata andare a dormire moderatamente alticcio ad un orario francamente ridicolo, probabilmente prima di mezzanotte. Da bravi americani pragmatici i miei ospiti ieri mi facevano un ragionamento del tipo: ma se tu ceni alle 6,30 PM, poi fai lo stesso le 3 del mattino, mai invece che stare in giro con gli amici 4 ore, ci stai 8! Lì per lì non ho trovato molte falle nel ragionamento, ed il problema è che effettivamente quando parli in inglese non ti vengono al volo cose del tipo: "sì ma lo sai che du' cojoni a stare 8 ore sempre colla stessa gente?".
Altro problema: vorrei mettere in piedi una proiezione de "Il Marchese del Grillo", un workshop di romanità per i vari francesi, americani, balcanici, lombardi che sono qui; ma non riesco a trovare file di sottotitoli in inglese. Qualche idea?
Altro problema: vorrei mettere in piedi una proiezione de "Il Marchese del Grillo", un workshop di romanità per i vari francesi, americani, balcanici, lombardi che sono qui; ma non riesco a trovare file di sottotitoli in inglese. Qualche idea?
27 gennaio 2007
Non sottovalutare le conseguenze dell'amore
Continuo ad approfittare delle lezioni-proiezioni del corso di "Forme, tecniche e generi del cinema", di Marco Müller. Quando sei il direttore della Mostra del cinema di Venezia certo i contatti non ti devono mancare, e vedersi un film come "Le Conseguenze dell'Amore" con il commento dal vivo di regista, scenografo e montatore è cosa che giustifica la corsa per prendere il treno di stamane, nel bel mezzo di un'assonnata mattina Luganese a -4 °C.
Avevo già visto il film, ma ora posso dire che effettivamente la Svizzera che un napoletano, mai stato qui prima, è riuscito a esprimere su pellicola è inquietantemente reale. È reale nei silenzi tra le persone, nei deserti urbani, nella maniacalità delle macchine di lusso tirate a lucido in garage puliti e silenziosi, discreti. È reale nella mancanza di socialità della gente, del senso di freddezza che ancora non riesco a decifrare e che continuo pensare essere dovuto ad un gigantesco malinteso. Eppure ieri la gente glielo chiedeva, senza formulare una domanda precisa, il motivo per una descrizione così impietosa, così evidente; tanto evidente che Toni Servillo (l'attore protagonista) pare abbia detto, intervistato: "È un film ambientato in un non-luogo che è l'albergo, all'interno di un'altro non luogo che è la Svizzera".
Ho notato una grande somiglianza tra la sensibilità dei tre ospiti e la mia, la nostra della troupé di Chrysalis. E una tranquillità di modi derivante - tralaltro - dal fatto che il cinema ti piace ma non serve stare a ricamarci su. It's pointless. Il finale della giornata è stato dedicato all'esplorazione di una delle poche location effettivamente Svizzere (altro prodigio di finzione, aver reso Ticinese un albergo di Treviso), il Fox Town. Tutti chiacchieravamo mescolati alla gente che faceva lo shopping del sabato, manco fossimo stati vecchi amici. Incredibile.
Quando ho salutati gli ospiti, Sorrentino e gli altri stavano a comprare cioccolata in un negozio di souvenir, di quelli con tanto di coltellini svizzeri. Come turisti.
Avevo già visto il film, ma ora posso dire che effettivamente la Svizzera che un napoletano, mai stato qui prima, è riuscito a esprimere su pellicola è inquietantemente reale. È reale nei silenzi tra le persone, nei deserti urbani, nella maniacalità delle macchine di lusso tirate a lucido in garage puliti e silenziosi, discreti. È reale nella mancanza di socialità della gente, del senso di freddezza che ancora non riesco a decifrare e che continuo pensare essere dovuto ad un gigantesco malinteso. Eppure ieri la gente glielo chiedeva, senza formulare una domanda precisa, il motivo per una descrizione così impietosa, così evidente; tanto evidente che Toni Servillo (l'attore protagonista) pare abbia detto, intervistato: "È un film ambientato in un non-luogo che è l'albergo, all'interno di un'altro non luogo che è la Svizzera".
Ho notato una grande somiglianza tra la sensibilità dei tre ospiti e la mia, la nostra della troupé di Chrysalis. E una tranquillità di modi derivante - tralaltro - dal fatto che il cinema ti piace ma non serve stare a ricamarci su. It's pointless. Il finale della giornata è stato dedicato all'esplorazione di una delle poche location effettivamente Svizzere (altro prodigio di finzione, aver reso Ticinese un albergo di Treviso), il Fox Town. Tutti chiacchieravamo mescolati alla gente che faceva lo shopping del sabato, manco fossimo stati vecchi amici. Incredibile.
Quando ho salutati gli ospiti, Sorrentino e gli altri stavano a comprare cioccolata in un negozio di souvenir, di quelli con tanto di coltellini svizzeri. Come turisti.
18 gennaio 2007
Ma che ci sto facendo qui?
In due giorni mi sono rivisto, sempre imbucandomi a corsi dell'USI, "Blade Runner Director's Cut" e "Manderlay". A questo punto mi chiedo se potevo direttamente iscrivermi ad una scuola di cinema a Roma piuttosto che ad un dottorato in informatica! E intanto benedico l'oracolo che mi ha fatto scoprire Zudeo. Che scarica a velocità imbarazzanti ("ma come, solo 2 byte al secondo? Aspetta, cos'è quella M accanto?" rumore di svenimento), ma che purtroppo sembra essere controllato dalle major.
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