27 gennaio 2007

Non sottovalutare le conseguenze dell'amore

Continuo ad approfittare delle lezioni-proiezioni del corso di "Forme, tecniche e generi del cinema", di Marco Müller. Quando sei il direttore della Mostra del cinema di Venezia certo i contatti non ti devono mancare, e vedersi un film come "Le Conseguenze dell'Amore" con il commento dal vivo di regista, scenografo e montatore è cosa che giustifica la corsa per prendere il treno di stamane, nel bel mezzo di un'assonnata mattina Luganese a -4 °C.

Avevo già visto il film, ma ora posso dire che effettivamente la Svizzera che un napoletano, mai stato qui prima, è riuscito a esprimere su pellicola è inquietantemente reale. È reale nei silenzi tra le persone, nei deserti urbani, nella maniacalità delle macchine di lusso tirate a lucido in garage puliti e silenziosi, discreti. È reale nella mancanza di socialità della gente, del senso di freddezza che ancora non riesco a decifrare e che continuo pensare essere dovuto ad un gigantesco malinteso. Eppure ieri la gente glielo chiedeva, senza formulare una domanda precisa, il motivo per una descrizione così impietosa, così evidente; tanto evidente che Toni Servillo (l'attore protagonista) pare abbia detto, intervistato: "È un film ambientato in un non-luogo che è l'albergo, all'interno di un'altro non luogo che è la Svizzera".

Ho notato una grande somiglianza tra la sensibilità dei tre ospiti e la mia, la nostra della troupé di Chrysalis. E una tranquillità di modi derivante - tralaltro - dal fatto che il cinema ti piace ma non serve stare a ricamarci su. It's pointless. Il finale della giornata è stato dedicato all'esplorazione di una delle poche location effettivamente Svizzere (altro prodigio di finzione, aver reso Ticinese un albergo di Treviso), il Fox Town. Tutti chiacchieravamo mescolati alla gente che faceva lo shopping del sabato, manco fossimo stati vecchi amici. Incredibile.

Quando ho salutati gli ospiti, Sorrentino e gli altri stavano a comprare cioccolata in un negozio di souvenir, di quelli con tanto di coltellini svizzeri. Come turisti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Argh! Un pizzico di invidia derivata da questo post... segui le lezioni del direttore del festival di Venezia e pure con i commenti dei registi.. (e poi io adoro Le Conseguenze dell'Amore..) uffa! :P