19 agosto 2007

L'infiltrato

Questa notte ho sognato di essere un agente in borghese. C'era una manifestazione di quelle grosse, piene di cellerini, assetto antisommossa, lacrimogeni e tutto l'arsenale al completo. Nel mezzo della zona rossa, un gruppo di frikkettoni ben inquadrati, ciascuno con lo scudo pavese d'ordinanza, quello dei cellerini, quello trasparente. Un po' di tensione nell'aria, si sarebbe cominciata la missione di lì a poco. E io, che facevo parte di questa squadra di agenti, in mezzo a loro; dovevamo infiltrarci tra i manifestanti, per sabotare il tutto (tutto cosa poi?). Parlando con i colleghi, eravamo infastiditi dal modo di vestire con cui saremmo andati in giro, i capelli sporchi, le acconciature delle ragazze rovinate in degli orribili dreadlock.

A missione iniziata, qualche "scena" dopo, io mi ritrovavo a provarci con una ragazza in una libreria di S. Lorenzo, quelle che ti vendono i quaderni dal carcere di Gramsci, in edizione anni '70. Luoghi di aggregazione, in gergo. Ma ero in paranoia, perché non sapevo se lei era una collega, o se lei sapesse che io fossi un collega; o se io sapessi che lei sapesse che io...

La mattina, stamane, mi sono svegliato male. Avevo mangiato troppo gelato la notte tardi; e mentro lo mangiavo, davano "Film Blu", di Kieslowski.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Wow!! Ma sei sicuro che basti il gelato? Stasera ci provo! ;D

L'oracolo ha detto...

Che bel concentrato di paranoia, comunque, la parte con la ragazza...

Junkie ha detto...

.ilu.: sei tornata dall'olanda? Allora potrebbe anche non servire ;-)

oracolo: la notte dopo c'ho provato, a dir il vero. "Dove eravamo rimasti?", mentre poggiavo la testa sul cuscino. Ma i sogni a comando ancora non mi vengono..