30 settembre 2007

10 years nerdcore

Nota: questo post è scritto sotto effetto della bonarietà, altrimenti detta pacioccosità o scarsezza di polemica. Del resto lo considero sempre il mio ambiente di provenienza, quello general-frikkettone, per quanto da anni ne sia cresciuto critico al riguardo; ma questo è solo un post di recensione.

L'hackmeeting, quest'anno, non me lo sono perso.

È passato un sacco di tempo da quando andai all'altro, primo e unico hackmeeting cui avessi partecipato, quello al Forte. Al tempo ero un pischello che ancora non ci capiva niente di computer. Adesso, come direbbe Von Neumann, lo stesso non ne capisco molto, ma mi ci sono parecchio abituato.

Purtroppo non ho visto molti talk, essendo arrivato Sabato pomeriggio. Alcune note sparse:
  • La gente del Rebeldia era na cifra tranquilla; anche nei posti occupati la provincia riflette la sua rilassatezza, al contrario de "la gente stanno male", come si dice nelle e delle grandi metropoli.
  • Il talk tecnico sugli autotools non mi ha fatto cambiare idea sul fatto che siano un sistema a tratti perfido per non dire infido. Con Giordano abbiamo convenuto che in realtà quelli della FSF sono degli stalinisti: un novello Stallman asseriva che sarebbe salutare che tutti si andassero a leggere la documentazione di come si scrivono le macro m4 di aclocal "perché va bene contribuire ma sarebbe meglio se la gente sapesse come si contribuisce".
  • In generale l'atmosfera durante i talk era molto amichevole e easy, ad un livello che nemmeno nell'ambito accademico in cui mi trovo (che lo è molto già di suo) arriva. Very good :-)
  • Sentire parlare Emmanuel Goldstein è stato divertentissimo. Un grande oratore, ha narrato come è iniziato il fenomeno dell'hacking in America, con 2600 e altre storie. Oltretutto ho scoperto che la storia di Kevin Mitnick, per come la sapevo io, altro non è che la drammatizzazione cinematografica fatta dalla Miramax. Bleah!
  • Il talk "hack the science" è stato strano. Il ragazzo e la ragazza se l'erano preparato anche bene, ma alla fine hanno fatto passare un messaggio un po' da chi la scienza la guarda con diffidenza, e che sia solo un'altra arma della lotta politica; un'arma da studiare. Io ci sto al 100% che il metodo scientifico è legato a doppio filo col potere economico e con quello politico, ma francamente, in un ambiente del genere mi aspettavo un atteggiamento più smaliziato! In sala c'erano parecchie facce note, molte del vecchio edificio di Fisica per esempio, e infatti a fine talk si è scatenata una piccola insurrezione da parte di quelli che, come me e Giordano, avevano notato questo stesso messaggio di fondo. Ma l'atmosfera molto rilassata non ha catalizzato la rissa verbale, cosa non da poco. Avrei voluto fare due chiacchiere con i due speaker, ma alla fine non è capitato. Peccato.
  • Ho incontrato alcune persone di Informatica di Roma, tra cui un tipo che si sta laureando con Stefano Nolfi. Mi ha fatto sapere che in quel di Roma c'è molto fermento sui sistemi complessi; cosa che mi ha fatto molto piacere.
  • La nottata è stata tragica: c'era un tipo che russava manco fosse un tornio della Breda. Il Rebeldia è piccolino, e tutti i corridoi erano già occupati dagli hackeri con i loro sacchi a pelo. Io e il mio compare ci siamo buttati nel bar dove avevano fatto il seminario sulla scienza ... ignari a cosa andavamo incontro.
  • In compenso, prima del supplizio, ci siamo fatti un giro di Pisa by night.. ovviamente fino a Piazza dei Miracoli. Cacchio che fica.
  • Niente laptop appresso. Lo ammetto: ero paranoico, tutte le cose del lavoro e via dicendo. Ma non è come a DEFCON, dove se giochi a fare l'hacker e poi ti connetti ad un server e mandi la password in chiaro, ti sputtanano in tempo reale davanti a tutti. L'anno prossimo me lo porto, dai.
  • Ma lo sapevate che USA Patriot Act è in realtà U.S.A. P.A.T.R.I.O.T. Act?? Che scarsi :-) :-/

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