20 settembre 2007

E ancora Grillo


Su La Stampa, Arrigo Levi scrive una tra le poche cose sensate che mi sia capitato di leggere su Grillo in questi ultimi giorni. (La Stampa c'è andata sotto, co sta storia di Beppe Grillo). A leggerlo, non sembra se ne esca con chissà quale grande intuizione; ma forse proprio per questo lo trovo così puntuale.

Leggendolo, non ho potuto fare a meno dal rimanere affascinato dalla figura di Arkady Raikin (il Chaplin sovietico!) ‘a cui molto era consentito perché era stato un eroe della resistenza a Leningrado, con tanto di Premio Lenin’. Mi piace vedere qualcosa che va completamente al di là, se non contro, l'immaginario delle cose; mi ricorda che il mondo è un aggeggio complesso e non prono alla banalizzazione.

E da lì, con un altro salto, sono arrivato a scoprire l'esistenza di un qualcosa simile al concetto di meta-norma, che il codice penale stalinista contemplava, per punire coloro i quali non denunciassero i ‘controrivoluzionari’. Sto orientando la mia ricerca verso concetti come questo, presi a prestito dall'Economia e dalle Relazioni Internazionali, ed è buffo e bello inciampare sopra queste cose partendo da argomenti assolutamente distanti come la politica italiana. Buffo e bello come il Chaplin russo.

2 commenti:

L'oracolo ha detto...

Potrei non essere d'accordo, quando dici che "il mondo è un aggeggio complesso e non prono alla banalizzazione"?
No, non potrei. Ed infatti sono d'accordo.

E' bello come chiunque cerchi di imporre la visione che tutto è banale, prevedibile, schematizzabile. Ci dicono che esistono soluzioni semplici a problemi complessi.

Invece sono tutte balle.
Probabilmente anche questa.

Junkie ha detto...

Oracolino, tu scrivi spesso di semplicità in ambito di interfacce uomo/macchina. Secondo me la semplicità è il criterio non detto con cui le soluzioni a certi problemi (come tengo ordinato il mio desktop, come faccio il giro di n città in sequenza facendo meno strada etc) vengono giudicate. E per questo è proprio una bella cosa, non c'è dubbio.

Ma poi esistono altre cose da comprendere, che spesso non sono "problemi", nel senso comune che io, te e gli altri diamo alla parola. Ecco allora lì la semplicità diventa qualcosa di sospettoso, diventa anche banalità a volte.

p.s. oggi, sempre alla radio due della Svizzera Italiana, si parla di Vladimir Vysotsky. Se conosci "Il pugile sentimentale" di Capossela, allora conosci un suo brano ("E blek macigno pensa e mi frantuma la mascella, che la vita è proprio bella sì l'è proprio una beltà"). Cantautore russo zittito dal regime durante gli anni 60 e 70, e tuttavia, immensamente famoso e amato dal popolo. Amo queste ricorrenze!