19 gennaio 2011

Hiatus

Domenica, dopo averle dato le istruzioni per chiudermi fuori dal mio account di Facebook, Serena mi ha chiesto: «cosa farai, tornerai a scrivere sul blog?». Per un po', ci ho pensato. Per prima cosa, ho iniziato col fare una visita al vecchio cadavere. Un moto di vergogna. Me ne sono staccato. Poi, pian piano, ho iniziato a giocherellare con le nuove funzioni di blogger (ehi, usano i web fonts ora!). Poi pensare a tutte le cose interessanti della mia vita successe da un anno a questa parte e di cui dovrei parlare. Risultato: sono caduto in trappola.

Ebbene sì, mi sono auto-escluso da Facebook. Un piano geniale, da cattivo con gatto persiano sulle ginocchia. L'idea è questa: dare le proprie credenziali d'accesso (username e password) ad una persona fidata (PF). Serena è la PF. La PF si logga, cambia la password, cambia l'email ed entra in controllo totale dell'account. Per questo è importante che la PF sia proprio una PF. Altrimenti son cazzi. Ma non è tutto. Fatto questo, la PF si presta a diventare, per i prossimi due mesi, come Ulisse con le sirene.

Il piano è diabolico, bello nella sua semplicità, un'ingranaggio perfettamente oliato. Il nemico da sconfiggere è Facebook. Appena Serena ha cambiato la password, un'email del nemico: «attenzione, qualcuno ha cambiato la tua password. Se non sei stato tu, allora clicca sul seguente link, ecc. ecc.». Mail diritta nel cestino. Poi, dal cestino, “elimina definitivamente”.  Serena cambia l'email. Altra email, stessa trafila. Facebook sospetta. Connessione da IP Svizzero, poi bam, IP Italiano e cambio password. Qualcosa non va. Allerta rossa. Mark Zuckerberg viene avvisato, nel cuore della notte. C'è un utente italiano che sta cercando di farla franca, gli dicono.

Ora giro per strada, guardingo. Scruto i vicini dal davanzale, quelli nel palazzo dirimpetto al mio. Un movimento sospetto, magari usano un binocolo ad infrarossi. Oppure quella bionda sul tram, non ti sta fissando da un po' troppo tempo? Stai tranquillo. Continua a leggere quello che stavi leggendo (Tropico del Capricorno), e non ti succederà nulla. Cavoli. Non pensavo che fosse così difficile prendersi una pausa da Facebook!

Era tanto che scrivevo appunti del tipo: “riprendere a scrivere sul blog”. L'avevo messo tra i progetti futuri, nel sistema di produttività personale brevettato. Funziona a meraviglia questo sistema. Per esempio, alla fine mi ero rotto di illudermi di poter riniziare a scrivere sul blog, ed avevo cancellato il progetto. Niente più stress per un po'. Ma il sistema è brevettato, e infatti alla fine rieccomi qua sul blog.

Si diceva, un sacco di cose interessanti di cui parlare. Ci sarà tempo per parlarne. Nel frattempo esco. Tutto questo ticchettìo sui tasti potrebbe far insospettire i vicini.