1 febbraio 2011

Catenacciari

Source: AFP/Getty

Una foto molto bella di questi giorni di proteste è questa qui sopra. Lo storia è questa. Tre giorni fa, durante la notte del primo giorno di scontri, alcuni vandali, forse addirittura degli sgherri del regime, erano entranti nel museo archeologico del Cairo, e avevano distrutto due mummie e danneggiato altri cimeli.
Il giorno dopo, il mitico Zahi Awass ne da notizia profondamente amareggiato. I media la riprendono immediatamente, dandole un grande risalto—anche troppo, considerato che al regime fa gioco che fatti del genere siano messi in risalto.
Del resto il panico per gli atti di sciacallaggio sta iniziando a montare, e la gente si organizza per difendere le case e le proprietà. Gruppi di cittadini formano pattuglie improvvisate per sorvegliare le strade durante la notte. E il museo?
Sì, nel frattempo è arrivato l'esercito (si vede un carro armato nella foto) ma il pericolo che dei vandali possano penetrarvi e rubare o danneggiare altri oggetti è ancora alto: due carri armati parcheggiati all'ingresso, di certo, non bastano a scoraggiare i ladri di cimeli.
Un gruppo di cittadini decide, allora, che l'unico modo per fermare gli sciacalli è di formare una catena umana. Gigantesca, che corre tutto attorno all'edificio. Il museo è proprio su Tahrir square, quindi molti di loro, anzi tutti, sono lì per dimostrare contro il regime. In un certo senso, non smettono di farlo. Anzi, lo fanno nel migliore dei modi, replicando con i fatti alla favoletta del regime che senza di esso vi sarebbe solo l'anarchia.

Non so se questa foto ha avuto lo stesso risalto, nei media, delle immagini del vandalismo del giorno prima. Purtroppo noto in questi giorni la tendenza, anche da parte di commentatori solitamente più che rispettabili, ad agitare lo spauracchio della deriva teocratica stile Khomeinista. Se solo qualcuno spiegasse per quale motivo una società plurale, laica e sunnita dovrebbe rifarsi al modello di una nazione autoritia e sciita. Sembra invece che solo poche persone si stiano chiedendo quali sono le cause effettive di questa rivolta (hat tip Epistemes).
Comunque tornando alla foto di prima, ovviamente il museo non è stato e non è il solo bene ad essere in pericolo di sciacallaggio in questi giorni. Fortuntamente le persone in quella foto non sono le sole ad aver pensato a difendere i beni del loro paese.