23 febbraio 2011

Il quinto mistero di Walter

Sono riuscito a mantenere la calma guardando Ballarò per poco più di 5 minuti. Al culmine di un fine ragionamento di Maurizio Gasparri non ce l'ho fatta ed ho iniziato ad imprecare contro il portatile ed ho cambiato canale. Incredibile: parevo Gheddafi, per quanto ero incazzato.

Due cose mi hanno colpito del dibattito che ho visto. La prima è l'ossessione per l'emergenza clandestini. Dalla Tunisia i primi sbarchi sono arrivati dopo quasi un mese dalla caduta di Ben Alì. In Libia siamo ancora nel pieno degli scontri e del caos ma tutti parlano come se domani mattina avremmo i barconi di clandestini a Lampedusa. La Lega cavalca i bassi istinti del suo elettorato, ovvio. Ma la sinistra che si cavalca? Mistero. Il Quinto Mistero di Walter, lo chiameremo.

Poi la sterilità del dibattito “abbiamo fatto bene o male a limonare con Gheddafi per tutto questo tempo?”. Se c'è una cosa chiara, dopo il “discorso” di oggi, è che l'avventura di Gheddafi è arrivata al capolinea. Non ci sarà un futuro per Gheddafi in Libia. Probabilmente per Gheddafi non ci sarà un futuro e basta, ma questo è un altro discorso. Insomma: a che serve stare a spaccare il capello in quattro?

Questi dibattiti sono come le chiacchiere calcistiche del Lunedì. Non servono assolutamente a nulla. Non hanno alcuno scopo di approfondimento e non portano a nessun risultato. Servono giusto a recriminare. E la prossima Domenica ci sarà una giornata di campionato, come sempre. E nulla sarà cambiato.