3 maggio 2007

Di prepotenza

Di prepotenza Zurigo si guadagna il primo posto nella mia personale lista di città preferite. A ripensarci, era tanto che quella lista non veniva aggiornata e non vi erano nuove candidate da esaminare per entrare in graduatoria. È vero, hanno contribuito tanti fattori al successo di ieri, prima la bella giornata - stupenda, per essere più obbiettivi - poi l'aver ammirato dal treno le ricche suburbs residenziali - per impiegati di banca!, come oggi mi faceva notare Aliaksei - per non parlare dell'aver girato fondamentalmente solo un piccolo quadrato di qualche chilometro di lato delimitato ai due vertici opposti dalla stazione e dalla Künsthaus e, dulcis in fundo, l'aver camminato nel bel mezzo di un tripudio di biciclette: ovunque, ragazze stupende in sandali e borsa a traccola sulle loro bici da corsa, sfrecciare avanti e indietro; una continua critical mass permanente; senza dover litigare con gli automobilisti perché secondo loro non hai il diritto di invadergli la strada e negargli il diritto di stare incolonnato appiccicato al culo della macchina successiva.

Sono passati 6 mesi di dottorato, ridendo e scherzando.La mia tana da orso è stata finalmente profanata dalla calata (anche se tecnicamente sarebbe una salita) dei miei genitori. Anche il reading group di neuroscienze sta giungendo alla fine, mentre nel frattempo sto soffocando appresso ai doveri di assistente e ad un primo corso dottorale sul software testing. E mi sembra di non essere in grado di pensare ai cavoli miei (scientificamente parlando, s'intende), e la nuova preoccupazione principale adesso sembra essere: trova una soluzione a questo problema. Che non involva il modificare il proprio ritmo circadiano, mi raccomando.

Nessun commento: