10 gennaio 2009

La democraticissima logica dell'occhio per occhio

C'è questa intervista a Moni Ovadia su Radio Radicale che mi è tornata alla mente, proprio oggi. È di due, anzi tre, anni fa. Io in quell'estate perdevo tempo sui blog a commentare la guerra Israelo-libanese, anziché scrivere la tesi di Laurea. Pensando alla mia vita, sembrano passati mille anni. Sul fronte mediorientale, invece, non sembra cambiato nulla, e basta sentire l'intervista per accorgersene. Considerato il contrasto abbaccinante che c'è quando penso alle mille cose che mi sono capitate in questi due anni, allora capisco perché inizialmente la tragedia umanitaria di questo nuovo conflitto non mi avesse smosso più di tanto.

Quando si parte da una posizione di apatia del genere, e si approda necessariamente [1] alla posizione del: "cosa dovrebbe fare Israele altrimenti?", che poi, duole dirlo, è sempre stato il macigno retorico caro agli ambienti del Foglio, credo si commetta lo sbaglio di fondo di considerare le vicende del medio oriente come un processo fondamentalmente stazionario, privo della possibilità di un'evoluzione significativa, le contingenze del caso frutto di un meccanismo che non guarda mai al passato. Allora è ovvio che di fronte a questi idioti incoscienti che sono i dirigenti di Hamas, che si mettono a giocare col fuoco lanciando razzi su Israele e quindi attirando l'inevitabile risposta di Israele, non si possa far altro che scuotere le spalle e rassegnarsi. Uno se ne potrebbe uscire con un: "che vuole fare, son ragazzi", se solo non fosse che non stiamo parlando di un pallone e di un vetro rotto, ma di due organizzazioni come lo stato d'Israele ed Hamas.

Nell'intervista di Radio Radicale un aggettivo mi ha colpito, usato da Moni Ovadia per descrivere la reazione di Israele, in quel caso ai rapimenti dei due soldati e per i missili dal sud del Libano. L'aggettivo è: meccanica. Reazione meccanica. Alla fine quando uno leva tutti i sofismi sul "cosa-dovrebbe-fare-Israele-oh-mio-Dio-quelli-mandano-i-bambini-a-morire", rimane semplicemente la logica dell'occhio per occhio. Io non so cosa dovrebbe fare Israele, ma di certo non mi piace l'idea che il governo Israeliano continui ad usare la logica dell'occhio per occhio per condurre la propria politica regionale. Essere apatici sul conflitto a Gaza di questi giorni significa voler accettare questo.

[1] a meno di non voler ritrovarsi a difendere cose del genere.